Un luogo ricco di storia

In un borgo medievale, un luogo d'arte, di pace, riposo e serenità

LA NOSTRA STORIA

La storia del nostro Monastero SS Annunziata di Todi è collegata all’antica Chiesa di San Biagio collocata in una via di comunicazione strategica per viandanti e pellegrini provenienti dal nord che si fermavano nel Borgo Nuovo. Nacque una confraternita intitolata alla SS Annunziata che gestiva l’ospizio vicino alla chiesa e diede inizio ad un monastero per donne nubili che facevano opere di carità. La confraternita cedette al Monastero tutti i suoi possedimenti e nel 1554 ci fu la fondazione del Monastero di SS Annunziata. Dopo pochi anni il Monastero divenne dell’Ordine dei Servi di Maria e il 5 ottobre del 1574 venne istituita la clausura; dopo qualche anno le monache erano 22.

Nell’anno 1810 iniziò una repressione e le monache dovettero abbandonare il monastero e solo nel 1814 poterono rientrare. Nel 1890 ci fu un nuovo ordine di abbandonare. Nel 1892 lo ricomprarono e così finalmente poterono dedicarsi alle opere di bene. Negli anni il Monastero divenne pericolante e bisognoso di interventi così si decise di unirlo alla Congregazione delle Serve di Maria di Adria il 30 maggio del 1952, data che segna la fine della clausura. Le monache entrarono nell’ordine delle Serve Riparatrici che negli ultimi decenni avevano avviato l’accoglienza e un’attività di casa per ferie. Dal 2018 non risiedono più qui nel monastero.

Giardino e terrazza
La sala refettorio
Ultima cena (particolare)

IL REFETTORIO

Il fiore all’occhiello della nostra casa è il refettorio nel quale la mattina viene servita una fragrante colazione a buffet. Entrando quello che vi sorprenderà è l’ordine e il fascino del posto. Vi sono numerosi affreschi a lunetta attribuiti a Pietro Paolo Sensini raffiguranti Santi e scene evangeliche. Il Sensini è stato impegnato in questi affreschi circa 20 anni dal 1585 al 1606. Fare la colazione immersi in tanta arte è davvero inusuale! Le vostre menti torneranno indietro tuffandosi nell’immaginazione pensando ai momenti di ritrovo e di condivisione di pasti che si sono svolti in questa stanza.

Nella parete in fondo si trova un affresco raffigurante l’Ultima Cena datato 1600; in realtà solo una piccola parte di quello che vediamo oggi è ancora originale. Infatti nel 1748 il pittore napoletano Corrado Giaquinto ridipinse la lunetta rifacendosi all’analogo affresco del Sacro Convento di Assisi.
Altri affreschi si trovano nella stanza degli ospiti, sono l’Annunciazione e la Natività (restaurato nel 700) attribuiti sempre al Sensini. Tra le 2 lunette si trovano 2 stemmi, uno è quello dei Servi di Maria, l’altro più grande è quello della famiglia Cesi alla quale apparteneva il vescovo di Todi Angelo Cesi.

Avere la possibilità di dormire all’interno di un albergo che è stato un luogo di carità, di ospitalità e anche di rifugio per pellegrini e viandanti è una sensazione appagante che vi farà vivere un’esperienza unca, un luogo dove ritrovare sè stessi o semplicemente dove vivere bene con sè stessi.

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